1. |
Rettilineo
03:04
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Fredda, la notte,
corre sui muri di cemento.
Goccia di rugiada dai tuoi occhi,
muore sull’asfalto.
Senza luci il tunnel
che stai percorrendo
e fiore ora sbocciato
stai appassendo.
Rombo di motore
pulsa il cuore di carbonio,
nero di petrolio
scorre il sangue nelle vene.
Rettilineo
a duecento all’ora,
ma sulla prima curva
la tua morte fa autostop.
Cristalli e vetri infranti,
nell’abbraccio di lamiere,
un attimo, un istante,
perso dentro agli occhi tuoi...
fiamme rosse d’impotenza
e paura intorno a te,
poi la luna che tramonta
in uno stellato ciel.
Rettilineo
a duecento all’ora,
dopo la prima curva
la tua vita non c’è più!
(1997)
La velocità: l’estrema corsa nella sfida per lo sbeffeggio della morte, molte volte provoca dolore e rimpianti! Bisogna incanalare l’energia vitale, che da giovani straripa, in modo più costruttivo.
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2. |
Soltanto io
02:20
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Un vento tiepido di fumo acre
che ti fa lacrimare senza piangere
si alza su nel cielo come rondine
che fuori dal suo nido
vola lontano e va...
dove i nostri occhi
non si posano
ma dove i miei pensieri
poi si perdono
nessuno mai nessuno
poi ci riuscirà
a rompere lo specchio
dell’ingenuità.
Nemmeno io.
Un vento tiepido di fumo acre
che ti fa lacrimare senza piangere
sale come nebbia
e copre la città
avvolta come sempre
dalla normalità...
nel labirinto grigio
si cammina piano
guardando una vetrina
tenendosi per mano
nessuno mai nessuno
credo lo vorrà
raggiungere la soglia
della malvagità.
Soltanto io.
(1999)
Vivere per anni nella stessa città ti porta, inevitabilmente, ad amarla ciecamente: ma quante volte qualcuno di voi, nell’intimità della sua rabbia, ha partorito l’insano desiderio di darle fuoco?
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3. |
Spine
03:11
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Dietro vetri sporchi
profili di montagne lontane,
lo sguardo è perso nel tempo,
quel tempo
svanito nel tempo...
rondini
in quel cielo di specchi
riflettono vite spezzate
da luci
ormai spente per sempre!
Il vento soffia sul fuoco
che incendia
ancora il tuo cuore,
ma la pioggia è pronta a cadere
e le lacrime saporano amare.
Su immense distese di fiori
farfalle dipinte leggiadre
bambini che corrono scalzi
su rocce aguzze di vetro.
Pensieri
come edere antiche
intrecciati tra spine di rovi:
sangue che cola,
ne senti il sapore
nell’aria che tira al tramonto...
(1999)
Trovarsi a guardare il tramonto, pensando agli anni trascorsi, ti culla dolcemente in maniera malinconica, e confonde il rosso col sangue di vecchie ferite, che durante alcuni giorni sembrano riaprirsi.
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4. |
Rincorsa inutile
01:40
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Confuso tra la folla
di una piccola città
lo sguardo va lontano
cerca nell’immensità
di una serata vuota
con una bottiglia in mano
le lacrime, poi il sangue
che scorron piano piano.
S’alza il vento e forte
ti scuote dentro al petto
con la sorella morte
che giace nel suo letto
di ghiaccio e di cristallo
di cruda indifferenza
che ha permeato il mondo
di una malvagia essenza.
Corre la gente senza sapere che
il Tempo è più veloce:
del gioco è il solo re!
Questa è la storia triste
di un bimbo appena nato
che cerca i suoi ricordi
tra i fiori del selciato:
questo è il verdetto infame
di una sporca società
che mostra così tanto
ma poi niente ti dà.
Corre la gente senza sapere che
il Tempo è già passato,
mai chiedendosi: perché?
(2000)
La storia di una vita passata alla ricerca della propria identità: contro tutti e tutto quello che il normale stato delle cose avrebbe voluto stamparti a fuoco nel cervello. Intanto il tempo passa e nulla cambia, e la gente sembra non rendersene conto.
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5. |
Piove ancora
04:48
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Piove ancora sopra la città,
lacrime piante da chissà chi,
formano fiumi d’oblio
nel deserto del tempo
come un libro
che ha solo l’inizio
e tu sfogli intere pagine bianche
alla ricerca del vero.
Piove ancora sopra la città,
cristalli gocce splendenti
di fate
con le ali spezzate
il vento
il loro lamento...
Un bimbo cresce
ma resta bambino
neri pensieri, asfalto, cemento,
mentre lavori sprecando la vita.
Piove ancora, forse per sempre,
forse anche tu poi scivoli via
verso la grata che ti getta nel mare
restando un sasso
in fondo all’abisso!
Intanto piove pure dai tuoi occhi
che cercano ancora una mano tesa
pozzanghere che formano laghi
ma ti ci specchi
sorridendo ancora...
(1999)
Nonostante tutte le difficoltà, le lacrime versate servono a ricordarci che il bambino dentro noi è sempre pronto a sorridere ancora: basta solo inventare un nuovo gioco.
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6. |
Come un treno in corsa
03:32
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Veloce il tuo sguardo
si posa su di me
come lama di rasoio
ma non sa recidere...
Forse gelido il mio cuore
che pensa solo a te
come un treno folle in corsa
che non può rallentare...
Forza apri gli occhi
piccola pantera nera
zanne, artigli, scatti felini:
su dai balza su di me.
Brividi di piacere immenso
le labbra tue sopra le mie
due corpi uniti un solo abbraccio
sospiri che non dicono bugie...
Un fiume in piena che
rompe gli argini e fugge via
un’alba rosso fuoco che
può solo essere poesia...
Fammi sognare ancora
piccola pantera nera
graffiami e mordimi
portami via con te!
(1999)
Una donna. Una pantera. Una compagna con la quale da sempre condividi il bello e il brutto. Si è meno soli, sul treno in corsa della vita, quando qualcuno ti vuole bene semplicemente per quello che sei.
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